Le ricette

I piatti della tradizione

Date le sue caratteristiche di terra di confine che abbraccia le Alpi, le Prealpi, le colline, la pianura e il mare, il Friuli offre anche nella cucina l'originalità e l'imprevedibilità di piatti che sono il risultato dell'incontro tra popoli e culture diverse. Molte delle sue ricette più note, così come per quasi tutte le altre regioni italiane, sono il prodotto della capacità di interpetare al meglio gastronomicamente quello che era in passato disponibile. Sono nati così l'ormai celebre Frico, Brovada e muset, la Gubana, i Cjarsons, il Toc' in braide.
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Il Frico

Il frico è una celebre ricetta della tradizione contadina che ha tra i suoi ingredienti patate, cipolle e molto formaggio, in particolare Montasio. La Carnia, dove è nato questo piatto, è infatti anche la zona del Friuli dove la produzione del formaggio Montasio ha avuto origine.
Per ottenere un frico dalla consistenza omogea è preferibile ridurre in piccoli tocchetti ogni ingrediente, cosi da permettere a ciascuno di amalgamarsi bene. Patate e formaggio vanno grattugiati sul lato con i fori più grandi della grattugia. Il formaggio più fresco potrà invece essere sminuzzato con un coltello. Cotto in padella, il frico ha nella crosticina esterna croccante, che racchiude il cuore morbido degli ingredienti, il suo tocco finale irrinunciabile. Si serve molto caldo.
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I Cjarsons

Si dice che l'origine di questa pasta ripiena tipica della Carnia, derivi dai caliscioni di Maestro Martino, cuoco personale del patriarca di Aquileia tra il 450 e il 460.
Simili agli agnolotti, sono caratterizzati dal contrasto tra il dolce ed il salato. La pasta è di grano tenero o, in certi casi, di patata mentre il ripieno, che varia da ricetta a ricetta, può contenere uvetta, cacao o cioccolato, cannella, spinaci, erba cipollina, ricotta, marmellata, grappa, prezzemolo, uova, latte e biscotti. Cotti in acqua salata si condiscono con burro fuso e ricotta affumicata.
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La Gubana

Tipica delle Valli del Natisone, la Gubana ha origini antichissime. Il suo nome, in Friuli metafora di ricchezza e di sazietà, indica già il processo di preparazione della farcitura che la caratterizza, che include noci, nocciole e pinoli, cacao e uvetta, zucchero e frutta essiccata. Per l'impasto invece, servono farina lievito e acqua, oltre a burro, margarina, tuorlo d'uovo e miele.